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Il fatto che il portico della “ domus “sia un luogo privilegiato per la stipula
degli atti, pur essendo esterno alla cinta della clausura, ne rende possibile
l’identificazione.
Comunque, circa la funzione di questa “ domus “ non si possono avanzare
che ipotesi, tutte legate alla sua ubicazione fuori dal blocco monastico:
struttura d'accoglienza legata al transito viario? abitazione legata agli
uomini che lì vivevano come semplici “ familiares “?
Comunque non è neppure escluso che fosse parzialmente adibita a
cantina, come lascerebbe supporre l'indicazione “sub porticus ante
caneva dicti monasteri “ da un documento del 1264.
Interventi di restauro alla casa risalgono agli anni trenta, e al 1971 il
rifacimento del tetto, di tutto il primo piano, degli ambienti interni e la
realizzazione del balcone in cemento con la scala d’ accesso.
Le tombe poste a valle contro il muro della chiesa provano la presenza di
un cimitero; ne sono testimoniata da numerose ossa umane ritrovate in
una tomba a lastre di pietra, ma la presenza di tombe si rivela anche in
altre parti del Monastero.
Reperti di tombe
