Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 38

Del resto – se si escludono pochi episodi di squadrismo giovanile –
messi in atto peraltro (sempre secondo la testimonianza già citata)
da elementi esterni alla città – anche il
Fascismo si presenta a Camogli, dopo i primi anni più tesi e inquieti,
come ragione di prevalente continuità sociale, finendo assai presto
nelle mani di poche e notabili famiglie che tornano a cementare, su
valori di totale tradizionalità partecipativa, l’alleanza tra vecchie
forze liberali e moderate e la gente “nuova” in camicia nera, così
abbigliata però solo per qualche parata e per le ricorrenze del
calendario patriottico e civile, celebrato quasi sempre nella solenne
e capace “cavea” del rinnovato Teatro Sociale, intitolato nel 1931 al
Principe di Piemonte (Umberto, il futuro sovrano estromesso
dall’esito del Referendum del 2 giugno 1946, nel quale peraltro – a
Camogli – ottiene la maggioranza- sia pure per soli 9 voti - il blocco
monarchico rispetto all’opzione repubblicana: episodio davvero
significativo nella Liguria di Mazzini e Garibaldi).
Osservando peraltro i segni della Liberazione, cioè le novità culturali
del 25 aprile 1945, se si escludono alcuni lapidi di posa immediata
e il rinnovamento sensibile dello stradario, con l’introduzione di un
martilogio laico di partigiani locali caduti lontano da Camogli, si ha la
chiara percezione di un primato della continuità sulla rottura.
Camogli invece, godendo insperatamente del suo intatto patrimonio
edilizio e della sua “rinvigorita” densità abitativa (destinata
anch’essa ad essere di breve durata), trova nuovamente nel
dispiego della solidarietà e dell’associazionismo (dalla banda civica
all’esistenza della Croce Verde, dalla filodrammatica al risveglio
pallanuotistico – nel 1946 la Rari Nantes Camogli vince il
Campionato italiano) l’animo più attivo del secondo dopoguerra,
quello da cui deriva anche la parabola che ci porta direttamente ai
giorni nostri.
A conclusione di uno sforzo di sintesi in relazione al percorso di
solidarietà sociale compiuto dai gruppi dirigenti (ma anche da quelli
popolari) della città di Camogli, vien voglia di cercare comunque una
chiusa anche simbolicamente valida e intensa: quella che viene
dalla categoria degli armatori e fu realizzata nel 1853 con la “Mutua
Marittima” istituita da tre straordinari esponenti imprenditoriali della
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