Giochi in amore - page 56

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Torniamo al gioco del confessore, che ora possiamo considerare sia
un uomo-animale come tutti, anche se è stato educato ad un ruolo
sociale con aspirazioni al misticismo.
Ricordiamo che l’istinto in lui lo porta ad essere maschio, né più e
né meno di tutti gli altri maschi della sua specie: vero è che per
orinare è costretto a toccarsi “quel flagello di carne che chiamiamo
pene”, e che se non lo facesse, si orinerebbe addosso (come ogni
uomo). Egli è costretto a prestare più attenzione di ogni altro uomo
quando orina: non può certo bagnare con quel “liquido immondo” i
paramenti sacri che indossa?
Lasciamo perdere l’ironia e torniamo al nostro gioco, sperando di
essere riuscite a fare capire alle altre donne e ai loro compagni che
“il confessore” va svolto con la medesima naturalezza di qualsiasi
altro gioco, e senza dovere per forza considerarci blasfeme.
Lo vogliamo affrontare da normali animali?
situazione 7
Il gioco ci suggerisce un quarto d’ora; Lui confessa, quindi lui ha il
compito di inventare.
Ipotizziamo che abbia scelto di ritrovarsi davanti una giovane
contadina ingenua che si crede vergine ma che pratica giochini
sessuali con un suo amico.
L’amico, approfittando del suo candore e della sua paura di finire
all’inferno, le insegna “certe cosine che non sono peccato”, visto
che le fanno anche gli animali.
Il confessore-partner dopo averla fatta inginocchiare (andrà ad
imitazione e salterà quelle che sono le vere parti liturgiche della
confessione), la inviti a parlare dei suoi peccati.
Lei ovviamente racconterà di situazioni ingenue, come avere
provato invidia per qualcuno e altre stupidate.
E’ divertente per una donna recitare il ruolo della sciocca ignorante.
“il confessore” carezzandola sul collo fino ad arrivare alle spalle e a
lambire con le dita il seno, chieda: ”E giochini sessuali ne fai?”
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