Giochi in amore - page 57

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“No” risponde lei.
Lui strisciante: “Non so... Non c’è nessuno che ti carezza qui?” E le
carezza velocemente e distrattamente il seno.
“Sì,” risponda lei “con Marco, il fattore, faccio spesso questi giochini.
Ma lui mi ha spiegato che non sono peccato.”
“Può essere.” incalzi lui “Però bisogna vedere quello che fai, e come
lo fai per capire se commetti atti impuri oppure no. Fai con me
quello che fai con Marco.”
Lei si stupisce: “Anche a lei piace fare i giochini degli animali?”
“Certo, sono figli di Dio.”
Lei allora gli prenda la mano e se la metta sul seno, poi se la fa
scivolare su tutto il corpo fino ad introdurla nelle mutandine.
“Questo non è peccato. E tu nel frattempo che fai? Mi puoi fare
vedere?”
Lei, che è già inginocchiata gli sbottoni i pantaloni e cominci a
baciarlo all’inguine.
“Tutto qua?” chiede lui.
“No.” lei smette il suo giochino col sesso di lui, e con profonda
ingenuità spiega: “A volte quando vediamo che il gallo becca la
gallina e le salta addosso, lo facciamo anche noi. Ma non è
peccato, vero?”
“Penso di no.” risponde benevolo lui “Ma fammi vedere come.”
Lei si solleva la gonna e invita il confessore ad imitare la gallina e il
gallo.
Il resto è tutto piacere.
Se il contenitore n° 2 proponesse “Lei”, come si è detto, lei sarà
suora e lui il fattore stupido del convento. Se il tempo a disposizione
è più lungo del quarto d’ora, il gioco potrebbe prendere dei risvolti
interessanti: candele e altro.
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