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Questo gioco offre alla donna la possibilità di una totale rilassatezza
tramite l’alibi dell’incoscienza e dell’irresponsabilità. Infatti come il
titolo suggerisce lei avrà un solo compito: abbandonarsi e godere
delle carezze e dei baci che lui le darà per lungo tempo, e una
dolce sensazione: vedersi soggetto passivo per scelta (soggetto e
non oggetto perché nei momenti del gioco lei è ben sveglia e
attenta), mentre lui sarà soggetto e contemporaneamente oggetto
attivo prima di arrivare all'atto sessuale vero e proprio,.
Ci siamo servite sopra del verbo “esorcizzare”, e ora ne spieghiamo
il motivo.
Analizziamo alcuni timori femminili che provengono da situazioni
ospedaliere a dir poco anomale: numerose donne racconterebbero
di determinati ricatti a sfondo sessuale subiti per potere accedere a
periodi di analisi e di terapie. Avvalorerebbero tali ipotesi alcuni fatti
di cronaca che vedono infermieri abusare di donne disabili, di
donne in anestesia, e altro.
Certo la narrazione di certe vicende, proprio come è riferita dalla
scarna trattazione della cronaca, non lascia tranquilla nessuna
donna che abbisogna di cure (anche se queste vicende per fortuna
vanno considerate oltre il limite del concepire); però non ostante
tutto, bisogna ricordare che taluni fatti di cronaca riportano situazioni
che capitano ancora oggi, alle soglie del Duemila.
Riteniamo perciò comprensibile l’atteggiamento di difesa assunto
dalla donna quando si trova coinvolta in situazioni che potrebbero
generare abusi sessuali contro la sua persona.
Il gioco dell’anestesista serve a superare (perché no?) la soglia
della sfiducia e il timore di una eventuale subdola violenza:
parrebbe che alcune donne dopo essere state anestetizzate
abbiano subito abusi sessuali da parte di qualche infermiere.
Bene, per esorcizzare tali ipotetici choc, ci è sembrato opportuno
proporre di giocare su uno schema anomalo e proprio con l'uomo
che si ama: quando sia la violenza sia gli abusi diventano dei giochi
e rimangono in questi ambiti, producono sempre degli effetti contrari
a quelle che sono le oscene vicende che le ispirano.
