Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 52

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resto, era sempre la decima coorte o il decimo manipolo che si accampava
presso un ponte) che, attraverso l’antico ponte, collega l’oltre Stura al castello.
All’incrocio di queste due direttrici si apre la piazza principale (il “Forum”) sulla
quale si affacciano episodi architettonici fra i più aulici: la chiesa parrocchiale,
il palazzo “del Principe” e il palazzo marchionale Spinola. Poco discosto, ma già
in prossimità del ponte è situato l’ex palazzo pretorio, detto “Casa della
Giustizia”, oggi sede del Museo della Filigrana.
Disseminati nel tessuto urbano, sul quale incombe maestosa la mole del castello,
altri brani di architettura emergente si identificano nei due oratori di San
Sebastiano e dell’Assunta con l’annesso corpo di fabbrica, già refettorio del
Convento, e dell’ex chiesa dei Santi Michele e Cristino.
Rilevante è il valore ambientale per l’inconsueta omogeneità dell’edificato che,
nella sua unitarietà, si contraddistingue anche per un notevole diffuso interesse
topologico. Il volume residenziale concentrato nel nucleo storico di circa 225.000
mc, che insiste su una superficie intorno agli otto ettari, rappresenta
dimensionalmente più della metà del patrimonio abitativo esistente nel Comune. Il
borgo costituisce sotto il profilo funzionale, sociale e culturale il cuore dell’intero
concentrico, un polo di aggregazione in cui da sempre la comunità di Campo
Ligure profondamente si identifica (v. Bruno Repetto, “Castello e Borgo di Campo
Ligure”, 1990).
Per tutte queste caratteristiche, Campo Ligure è stato inserito nell’associazione
nazionale
Araldica: Lo stemma del Comune
propone uno scudo azzurro spaccato
di verde; al centro un mazzo di tre
spighe legate da un nastro rosso; lo
scudo porta al di sopra la corona
marchionale.
Questo stemma era già dell’antica
Magnifica Comunità di Campo.
Se i due campi verde e azzurro dicono
relazione con la natura del luogo, le tre
spighe simboleggiano i tre poteri,
legislativo-esecutivo-giudiziario, propri
delle prerogative del Feudo Imperiale;
il nastro rappresenta la Legge che
regola la vita della Comunità. Ai tempi
dell’Impero, lo stemma era inserito nel
corpo dell’aquila imperiale asburgica
nera a due teste coronate, con le due
zampe reggenti tra gli artigli il mondo e
la spada. Oggi è posto tra due fronde
di alloro e di quercia, proprie della
Repubblica Italiana.
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