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omicidi e che la campana della Torre suoni per la preghiera solo in
caso di morte di un appartenente ad una delle due fazioni, restando
silenziosa per quelli del partito avverso.
Il convento di San Francesco
Un certo Giovanni della Torre, il 6 giugno 1519, dona un terreno al
padre Angelo da Triora per la costruzione di una chiesa dedicata a
S. Francesco con annesso convento. Il nuovo monastero ospita più
volte il cardinale Clemente Dolera a cui andrà l’arcipretura di
Rapallo fino al 1560, quando rinuncerà a favore del prete Antonio
Dolera, certamente un suo parente. I Francescani vi staranno fino al
1601 quando subentreranno i Frati Minori riformati. Con l’avvento
delle truppe liberatrici francesi della Rivoluzione, i frati vengono
espulsi dal convento e i loro beni confiscati.
Rapallo nel XVI secolo
Alla morte di Carlo VIII, re di Francia, gli succede il cognato duca
d’Orleans col nome di Luigi XII. Questi scende in Italia e conquista
Milano. Genova che prima era sotto la dedizione sforzesca si offre
al nuovo re di Francia che il 26 ottobre 1499 accetta l’offerta ed il
giuramento di obbedienza. Il re nomina subito suo cugino Filippo di
Cleves Ravastein governatore della città e Gian Luigi Fieschi
commissario della Riviera Ligure di Levante.
Purtroppo le congiure e gli intrighi tra le famiglie nobili, che
diventano sempre più prepotenti, fa che il 2 settembre 1506 ci sia
una vera e propria rivolta. Gian Luigi Fieschi cerca di sedarla, chi
dice come paciere altri per affermare il proprio potere, ma è
costretto ad abbandonare Genova e recarsi a Quarto e poi a
Rapallo prima di stabilirsi nelle sue terre di Cicagna.
Il podestà Ambrogio Vernazza, sapendo che a Rapallo c’è un partito
favorevole ai Fieschi, ordina ai componenti di recarsi a Genova ad
audiendum verbum. Tra i chiamati ci sono Pasquale Canale,
Giacomo Borzese, Antonio Chighizola, Simone Canevale, Bernardo
