Giochi in amore - page 43

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costringe ad accoppiarsi senza rispetto dell’intimità: noi umani
siamo i guardoni delle specie animali, inclusa la nostra, ma
l’educazione che abbiamo ricevuto ci impone, per sentirci superiori,
a guardare le cose dall’alto, quasi divinamente, riconoscendoci il
diritto di essere i guardoni di chi si accoppia e a volte arriviamo ad
essere i guardoni di noi stessi.
Potremmo togliere l’animale, uomo incluso, da questa specie di zoo
in cui l’abbiamo relegato lasciando alla scimmia il diritto di copulare
e procreare sugli alberi veri e non sui rami secchi che fungono da
habitat fittizio in uno zoo?
Questa è la prospettiva da cui vogliamo cogliere l’uomo, animale
suo malgrado, e lo abbiamo fatto rispettando il suo sociale proprio
come meriterebbe di essere rispettato il sociale delle formiche, dei
caimani, degli orsi e così via.
Quindi possiamo dire che l’uomo è un animale sublime in quanto è
capace di amare, ma non è l’unico ad esserlo. Infatti chi ci può
negare che una tigre non ami (a suo modo) il suo tigre e per questo
abbia scelto di farsi ingravidare da lui e solo da lui, in quel
momento?
Ecco, questo nostro è il libro dell’uomo visto e visitato secondo un
“trattato di zoologia” per tentare di stabilire una visione di
uguaglianza fra le specie animali, senza volere essere un saggio di
sessuologia sull’uomo. E se le prospettive che noi proponiamo
dovessero sconvolgere i normali trattati di sessuologia di uso
corrente poco importa: ci basta raffrontare il bisogno di sesso
naturalistico con le teorie sessuali dell’individuo come sono
suggerite dalle correnti etiche, religiose e dalle politiche culturali, e
si capirebbe con maggiore facilità (ogni nostro lettore verrebbe
agevolato a capire) che in questi nostri appunti la prospettiva
dell’analisi sull’uomo sessuale è di dimensione naturalistica ed
empirica e non statistica ed etica.
Abbiamo avvicinato l’uomo nella sua essenza di essere
innanzitutto un animale che vive e consuma la sua singolarità e il
suo erotismo sotto un profilo di bisogno; e demandiamo ad altri il
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