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coniglie, talpe: siamo nate femmine, e questo basta a fare provare
la potenza di essere animali femmine).
Questo è un errore perché impoveriamo l’uomo dei suoi significati,
dimenticando che lui, educato a doversi mostrare maschio, anche
davanti a sé stesso, è conscio di non possedere i valori di noi
femmine e per questo si complica l’esistenza, si crea l’impotenza,
le fobie sessuali... E anche per questo lui si adopera per
sopraffarci: egli ha la convinzione di potercela fare e, da vero
debole, tenta delle sortite di forza, fra cui la gelosia.
Questo motivo di base ci convince a credere che il gioco del
“suggere i frutti di mare” lo renderà felice perché gli darà l’illusione
di essere riuscito, lui e solo lui, con noi, fra tutti quegli altri maschi
“nemici”.
Appena avrà capito che lui vale di per sé solo perché esiste e non
perché deve imporsi sugli altri uomini per conquistarci, e addirittura
su noi donne per averci, avremo un compagno tranquillo e un ottimo
amante.
Quindi, appena il nostro lui si sarà avvicinato con la scusa che
riterrà opportuna, ci presenteremo “caute” come se non lo
conoscessimo, ma lasceremo si sieda vicino. Noteremo per prima
cosa che lui si guarderà intorno con aria di trionfo per osservare le
reazioni di quei maschi che fino a poco fa ci avevano adocchiate, e
che da ora in poi ci lasceranno in pace.
Il primo passo è fatto: il dialogo permetterà la riconquista e
finalmente si andrà a fare il bagno insieme.
Lì, in acqua, si scateneranno i nostri giochi d’amore: i baci
sott’acqua, le spinte a chi va giù, le carezze sfuggevoli nei punti
giusti, fino ad arrivare a toccarci sott’acqua e ad ammirarci
abbassando i costumi.
Una volta a casa saremo pronti e capaci di sfogare tutti gli accumuli
di fantasia che il sole e il resto ci hanno suggerito.
