Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 47

mura e riducendola alla condizione di vicus ed incorporandola nel
Regno Longobardo.
Sull’invasione longobarda a Rapallo non esistono documenti, ma la
si può evincere attraverso toponimi e le dedicazioni di alcune
chiese che ne dimostrano la presenza
Assetto amministrativo del Tigullio alla metà
del VII sec.(da “Monaci, Milites e Coloni”, Osvaldo Garbarino,
De Ferrari)
in località con chiese dedicate a S. Giorgio o a S. Michele. La
località Marina di Bardi deriva dal nome germanico Barda e
testimonia l’esistenza di un presidio longobardo in sostituzione di
quello bizantino con base a S. Pantaleo; la Costa di Bana deriva dal
germanico ban e dal longobardo haribann col significato di “strada”.
Ultima dedica di rilievo è San Michele di Pagana il cui nome Michele
proviene dall’arcangelo Michele, il santo guerriero dei longobardi
ariani.
Anche il ritrovamento di documenti scritti posteriori all’invasione
longobarda, ci aiutano a conoscere l’esistenza di località occupate
dai longobardi. In un documento del registro della Curia
arcivescovile di Genova, risalente alla metà del XII secolo, si parla
di Rapallo e precisamente l’arcivescovo Siro di Genova concede a
Giberto
arciprete di Rapallo “et nomine gastaldionis” la decima “de
mari” che possiede a Rapallo. Cioè l’arcivescovo di Genova
concede in amministrazione e non in donazione la decima che
percepiva sul commercio marittimo
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