Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 52

“Vicecomiti” poi “Consoli”.
Se il potere esecutivo è dei “Consoli”, quello legislativo risiede nelle
mani delle “Compagne” che si radunano in comizi popolari nei quali
il Vescovo è solo “il primo cittadino”, senza nessuna prerogativa
sulla città, ma solo consultato per dare un carattere sacro alle
decisioni prese. Tutti i soci sono tenuti a giurare il “Breve”, che è lo
statuto della Compagnia. Il Consolato avrà vita dal 1099 fino al
1216
,
è composto dai Consoli del Comune, a cui spetta il governo e
dai Consoli dei placiti che sono coloro che amministrano la giustizia.
I conti di Lavagna
Rapallo nel XII secolo è il territorio cuscinetto tra Genova ed i
possedimenti dei conti di Lavagna che si sentono minacciati e chiusi
da Genova che nel 1109 acquista Portovenere. I contrasti vanno
avanti fino al 1138 quando i conti di Lavagna giurano la Compagna
e si obbligano a risiedere in Genova per gran parte dell’anno; nel
contempo la Curia arcivescovile genovese nella metà del XII fa il
punto della situazione politica e sul suo ruolo nei confronti del
mondo laico iniziando una politica volta a recuperare beni e decime
in passato alienati a terzi.
Il “Registro della Curia Arcivescovile di Genova” scritto
dall’hyconmus Alessandro su incarico di Siro II, ci fornisce la prima
immagine di Rapallo come territorio attraverso l’elenco delle decime
del piviere stilato nel 1143. In esso, il territorio di Rapallo è
suddiviso in quattro parti. I primi due quarteri
i
, corrispondono
all’incirca all’attuale territorio comunale, mentre gli altri due
corrispondono a Nozalego (Nozarego) e a Piscina (Pescino),
località del comune di S. Margherita Ligure.
A questi anni, secondo la tradizione, si vorrebbe la consacrazione
della chiesa dei SS. Gervasio e Protasio da parte di papa Gelasio
mentre nel 1118 si stava recando in Francia.
Nel frattempo nuovi aspetti di vita economica si hanno nella Rapallo
del XII secolo. Si assiste alla compra vendita di terreni e case anche
da parte di genovesi molto interessati. Un documento del 1155 vede
una certa Benedetta vendere ad Oberto Cancelliere metà di una
casa “ab ea parte quae est versus Sanctum Stephanum”.
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