Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 53

Indirettamente il documento menziona la chiesa di S. Stefano quale
l’edificio più antico della città risalente all’anno mille.
Sempre in un documento del 1143 si legge che a S. Stefano
dovevano essere versate più della metà delle decime inerenti il
territorio tra il torrente Monti ed il Bogo (Boate). E’ di questo periodo
l’edificazione del cenobio di S. Tomaso, monastero benedettino
femminile, sorto attorno al 1160. La sua data di fondazione traspare
da un atto di vendita di terreni del 4 novembre 1161 col quale i
coniugi Giulia e Giovanni Malocello vendono a Guglielmo
Salvatico
per lire dieci in denaro genovese una terra in Rapallo in loco qui
dicitur Riseccus, confinante da una parte col cenobio di S.
Tommaso.
I primi Consoli di Rapallo
Fino all’XI secolo, la Chiesa ha una solida struttura sul territorio di
Rapallo, mentre meno chiara è l’originaria organizzazione civile e
laica del circondario. Talvolta si fa cenno a homines o a boni
homines e a stimatores che ci fanno intuire l’esistenza di un
ordinamento amministrativo del territorio concepito come piviere.
Non sappiamo quando Rapallo si è costituito in comune libero
(Communi Rapalli) sotto la protezione di Genova. Sicuramente ciò
avvenne attorno al 1171 e il suo territorio comprende i borghi di
Rapallo, S. Margherita Ligure e Portofino. I primi consoli di cui
abbiamo notizia sono Ugo di Amandolesi,
Rolando di Corrado e
Giovanni di Pescino.
La menzione ai consoli di Rapallo si trova in due atti del 1171. Il
primo, del 16 febbraio
1171 riguarda una controversia tra Pietro,
abate di S, Fruttuoso e i consoli di Rapallo; l’altro del 18 febbraio
1171 recita che l’abate di Portofino non ha nessuna giurisdizione
sugli homines.
Altri nomi di consoli di Rapallo per l’anno 1188 sono Bellando di
Borzoli, Enrico di Camaxenasca, Enrico di Banca.
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