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Sempre dai documenti apprendiamo che Rapallo è produttrice di
sale. Due documenti facenti parte delle “Regule compera rum
Capituli” ci parlano del sale prodotto dal dominus Oberto Doria nelle
saline di sua proprietà poste davanti alla Porta delle Saline e franco
da ogni monopolio.
L’esenzione fiscale di cui gode il sale di Oberto Doria è un
riconoscimento attribuitogli per aver coperto nel 1270 l’incarico di
Capitano del Popolo con Oberto Spinola.
Sempre dagli archivi notarili si apprendono le più disparate
transazioni. Un certo Enrico de Curia Draperius con la moglie Virida
vendono a Donato de Rugara per sette lire e soldi sette e mezzo,
metà della terra e casa possedute in Rapallo ubi dicitur Ruzura, con
tutte le pertinenze, “excepto drictu advocati”.
Il 3 novembre 1239 Giovanni Castagna riceve in “accomendazione”
da Balduino di Rapallo lire 86 in tre loca della nave “Paradiso” e del
sale che in essa è caricato da portare in Sicilia.
Il monastero di Valle Christi
Mario De Marco giornalista del giornale di Rapallo “Il Mare”,
pubblicava nei primi anni del ‘900 un articolo riguardante Valle
Christi ripreso da un documento inedito del seicento. In esso si
legge che “la famosa chiesa di Santa Maria di Valle Christi è senza
fallo annoverata tra le più antiche e celebri, non solo di Rapallo, ma
della Liguria. Ella fu
fabbricata nel principio
della conversione de li
popoli liguri alla S.
fede….Per arguirne la
supposta antichità di S.
Maria di Valle Christi…nel
1098, furono depositate le
Reliquie, fra le quali era il,
Abbazia di S. Maria in Valle Christi
(a cui dedichiamo l’ultimo capitolo di Rapallo)
