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E comunque, sotto questo aspetto Camogli non presenta, per l’età
moderna, elementi di originalità ed emergenza degni di rilievo,
quando si tenti di cogliere il carattere di una cultura del territorio, né
durante gli ultimi fasti della Repubblica di Genova, né per tutto il
mezzo secolo di “permanenza” nell’ambito del Regno dei
piemontesi.
Mentre l’’800 è il vero e grande periodo in cui le convinzioni sociali
e ideali della popolazione camogliese sembrano conoscere uno
straordinario amalgama fra crescita civile ed economica; il tutto
nell’ottica solida e coerente della dominante cultura cattolica, ma
con un ritaglio significativo e altrettanto radicato, ancorché
minoritario, di organizzazione laico-massonica risorgimentale.
Qui forse è opportuno analizzare più da vicino intenzioni e risultati
raggiunti, soprattutto in campo socio-assistenziale- educativo
Educazione e solidarietà.
Tante sono le date che scandiscono la qualità della beneficenza e
della solidarietà nella storia ottocentesca di Camogli.
La prima ci riporta al 1853, precisamente al 15 maggio,
quando
giungono in Camogli le Figlie di Maria Santissima dell’Orto, più note
come Gianelline
a)
, per l’appartenenza all’ordine istituito dal Beato
Antonio Gianelli.
A loro viene affidato il compito di educare le giovani camogliesi
rimaste orfane o appartenenti a famiglie indigenti, in sedi provvisorie
come i tre distinti appartamenti dislocati in Via Garibaldi, in via
Lorenzo Bozzo (allora salita Graziani) e al Boschetto presso il
palazzo di don Fortunato Schiaffino
b)
, promotore, come si legge in
più fonti, di questo servizio educativo tanto frammentario quanto,
tuttavia, innovativo se rapportato ad un sistema di istruzione
pubblica che solo nel 1859 viene codificato con la legge Casati.
L’azione delle Suore Gianelline ottiene alcuni anni dopo un marcato
riconoscimento con la realizzazione dei due istituti che segnano
l’inizio della storia dell’assistenzialismo socio-educativo della città:
la Piccola Casa della Provvidenza (1868)
c)
e il Collegio femminile,
detto appunto delle Gianelline (1872), mirati a fornire ospitalità ed
