Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 72

zona che, per tradizione popolare, è conosciuta come il “montone” e
la cui trasformazione, da collocarsi negli anni 1910-1916, prende
l’avvio dai progettati lavori per il raddoppio della linea ferroviaria
48)
.
In particolare l’allargamento della galleria ferroviaria per Santa
Margherita Ligure comporta un consistente lavoro di scavo, con la
conseguente necessità di scaricare il materiale di risulta in parte nel
piccolo rivo Giandalù e nel “montone”, in parte a mare, attraverso
una ponte di legno diretto verso il Castellaro, nella proprietà dei
Centurione. Questi lavori consentiranno di costruire un tratto di
strada curvilineo, identificato non sempre chiaramente fino al 1931,
quanto gli viene attribuita l’intitolazione di via Roma e, dopo la
Liberazione, di via Nicolò Cuneo
49)
. Altri interventi nel corso dei
successivi decenni (uno fra tutti il rafforzamento di un ponte sul rio
Gentile nei pressi del Municipio sul lato mare) consentiranno di
raccordare l’area ferroviaria con il porticciolo senza che, tuttavia,
l’attività marinara ne tragga sostanziale vantaggio. Del resto
l’affermazione della navigazione a vapore e della gestione dei traffici
marittimi attraverso grandi capitali societari ridussero rapidamente le
potenzialità economiche delle famiglie camogliesi, facendo perdere
gradualmente alla città, già sul finire dell’’800, il suo primato di città
di armamenti navali.
Il raddoppio ferroviario influirà anche nell’area di Priaro dove venne
sistemata una stazione ferroviaria minore, ma di grande utilità per i
quartieri occidentali di Camogli. E se i palazzi di via Lorenzo Bozzo
vedono ridursi la loro altezza per la sopraelevazione di un
muraglione che chiude il piano a livello della vecchia salita Graziani,
un più adeguato cavalcavia ne facilita il collegamento con piazza
Schiaffino e il centro cittadino. Sempre per favorire il collegamento
con la Stazione ferroviaria, l’amministrazione comunale avvierà una
serie di interventi per adeguare al traffico veicolare la strada verso il
Santuario del Boschetto
50)
.
L’edificio emergente del Teatro Sociale, ricco di memorie storiche e
civili, viene gradualmente circondato dagli altri palazzi di via Vasco
da Gama (dal 1945 via F.lli Rosselli)
51)
e chiuso, nella parte
retrostante, dalla tratto curvilineo di via G. Bettolo. L’intera area di
proprietà privata viene gradualmente espropriata dal Comune ed
assume lentamente l’immagine attuale di piazza del Teatro,
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