Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 62

vegetativi, culti religiosi, tracce di proprietà familiari estinte, tutti dati
rimasti vivi attraverso la tradizione orale e popolare
19)
.
Lazza, Bastia, Caraco, Loggia, Fasceto, Sant’Anna e San
Giacomo, Crocetta, Pissorella, Livello, “Piandalù”, Ponte di Cò e
molti altri nomi consentono di ricreare una capillare mappatura del
territorio che nel lontano 1527 Agostino Giustiniani aveva descritto
come “villa di Camogli distinta in quattro parti” identificate nei
quartieri di Fravega, Verzura, Maggiolo e Sarzano
20)
. E’ a queste
località che occorre riferirsi per conoscere l’estensione
del fitto reticolato viario delle zone collinari prima del tracciato delle
strade comunali carrozzabili che ancora oggi rappresentano le vie
principali di raccordo con le frazioni.
Sotto il profilo urbanistico l’attenzione degli amministratori
camogliesi restò comunque rivolta alle immediate vicinanze del
centro marinaro. Il completamento di via Vittorio Emanuele rese
necessario l’intervento nell’area a valle del santuario del Boschetto.
Al 1861, in occasione del primo anniversario della morte del
camogliese Simone Schiaffino, alfiere dei Mille, nella storica
battaglia di Calatafimi, risale il progetto di erigere un monumento
all’eroe
21)
e la scelta del luogo coincise slargo in cui si incontrano
via Vittorio Emanuele II, il percorso viario noto come “Pineto” (che
sale da via Garibaldi) e un tracciato antico che conduceva al
Boschetto. La statua, opera di Giuseppe Molinari, venne inaugurata
nel maggio 1865, quando i lavori per la sistemazione della piazza
erano solo parzialmente ultimati in quanto si succedettero, almeno
fino al 1870, altri interventi nei manufatti ad essa prospicienti
22)
. Il
suo nome, oggi indissolubilmente legato all’eroe, risulta in alcuni
documenti variato fra “piazza di Camogli” o “piazza dello spedale”.
Particolarmente ricca risulta la storia di questo spazio cittadino, e
non tanto per la sua configurazione urbanistica (i lavori di
sistemazione prevedevano fra l’altro la costruzione di una cisterna,
a seguito della costruzione della ferrovia, cisterna trasformata nel
1943 dai tedeschi in un rifugio antiaereo), quanto per la centralità
che ha assunto nella vita della comunità. Basti ricordare che il
palazzo prospiciente la piazza, costruito dal già ricordato architetto
Leoncini e oggi adibito a civile abitazione, ospiterà nel corso dei
decenni gli uffici comunali, le scuole femminili, l’Ospedale civico
(prima del trasferimento nell’edificio di Lazza), la casa del Fascio
1...,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61 63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,...96
Powered by FlippingBook