Giochi in amore - page 106

122
Quindi nonostante la generosità lei è costretta ad una forma di
egoismo pragmatico che possiamo definire di difesa: se non fosse
pratica non avrebbe le possibilità di combinare i suoi bisogni di
armonia, tipici dell'animale di terra completo che è, con la sua
cosciente superiorità (lei sa essere madre, lei sa essere amante, lei
sa trasformarsi in prostituta, e all’occorrenza anche in “riferimento
dominante”; l’uomo ha solo imparato ad essere spesso un animale-
amante).
Tali precisazioni, che ci vengono ispirate dalle esperienze fatte di
pratica sessuale e non da applicazioni sessuologiche, ci inducono
ad affermare che, proprio per la capacità di amare, la donna è più
libera di sfrenare le sue fantasie con l’uomo che ama, mentre il suo
partner, raccolto dentro i suoi problemi irrisolti di istintivo ed ingenuo
animale, prova a volte una forma di disagio davanti a quelle fantasie
e comportamenti femminili che lui considera “sfrenatezze erotiche”.
E le vorrebbe controllare, tali “stranezze”, imponendo l’unica arma
che ha, il pene. Ma anche in questo viene fregato: le sue emozioni e
i suoi pregiudizi lo spingono più a giudicare la sua compagna che a
capirla (puttana è l’aggettivo che gli sembra più normale)
e lo lasciano a volte privo della sua arma sessuale e del suo
strumento di imposizione: l’inturgidimento del pene e la dominanza
tramite la penetrazione. Egli ha perso nel gioco del signorotto che
schiavizza la contadina. Ha svalutato i diritti del maschio imposti dal
medioevo.
1...,96,97,98,99,100,101,102,103,104,105 107,108,109,110,111,112,113,114,115,116,...126
Powered by FlippingBook