Giochi in amore - page 32

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volta.. e in tutta questa ricerca di rinnovamento salta all’evidenza
(per motivi di esperienza della coppia stessa) che già esisteva un
gioco inconscio fra loro e proprio dal momento in cui si erano
innamorati. Tale gioco si chiama complicità.
Nella complicità naturale si ha la coscienza (quella dettata dal bene
comune) della costante e assidua “ricerca del piacere” da parte
degli animali che siamo.
Infatti non bisogna mai dimenticare che il nostro amore (di noi
animali sublimi perché pensanti) si compone di molteplici dimensioni
a volte intersecanti fra loro, a volte contraddicenti.
Ne citiamo solo alcune, ma sappiamo che numerosissime possono
essere le cause che ci spingono ad amare un individuo e solo
quello: la dimensione animale - immediata - del piacere fisico (ti
piace strutturalmente uno e ci faresti all’amore perché la sua
prestanza ti affascina); quella istintiva - più lenta - del
coinvolgimento più completo (ti senti attratta e alla fine ti accorgi che
puoi amare lui e solamente lui e ti accorgi che questo avviene per
tutto un groviglio di fattori di cui non puoi fare a meno: hai bisogno di
lui); quella concettuale - più ponderata e per questo più combattuta -
che comporta l’autoconvincimento (ti piace il suo modo di pensare
e/o concepire la vita, ti abbandoni e, alla fine, arrivi anche a
desiderarlo: ti serve e ti dà significati); quella sentimentale - di
fascinazione - dell’inconsapevolezza (lui ti ha fatto scattare quelle
molle dentro le quali non ti possono più fermare, e per questo ti ci
affidi: inizi con il concederti e alla fine provi la gioia di averlo fatto.
Questi sono dei semplici esempi che possono essere validi oppure
no, ma comunque dipendenti dal nostro carattere, dalla nostra
personalità, dal tipo di educazione che abbiamo ricevuto e da come
ci siamo voluti costruire. Indipendentemente da tutto questo, alla
fine noi abbiamo costituito una coppia, abbiamo formato una
complicità, cioè la vera barriera contro la solitudine.
In ognuna delle dimensioni che abbiamo citato sussiste sempre una
costante: l’egoismo dell’animale che siamo e che vive ed agisce per
ricercare il piacere. E nel piacere esiste prepotentemente il sesso.
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