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conservato all’Archivio di Stato di Genova. Ne seguirà le sorti fino alla fine
della feudalità quando Fascia viene a far parte della Repubblica Ligure.
Cassingheno (frazione di Fascia)
L’organizzazione amministrativa del feudo di Torriglia prevedeva
l’esistenza di un console che rappresentava il Principe (nel 1721 a Fascia
risulta eletto a tale carica Bartolomeo Varni) e un caporale che poteva
essere armato con il compito di vigilare su quello che oggi viene chiamato
l’ordine pubblico per ciascun dei ventun borghi del feudo.
Inoltre a Fascia, così come a Montebruno, talvolta veniva eletto un
maestrale che, come i due di Torriglia, aveva il compito di conservare le
misure e fissare i prezzi.
Nel 1797 viene istituito il Comune di Fascia che comprende anche i paesi
di Carpeneto e Cassingheno.
Il primo sindaco del quale si abbia notizia è Giacomo Martini che firma,
nel 1806, i registri della Parrocchia nel momento in cui, in ottemperanza
all’editto di Napoleone, i Comuni formano lo stato civile. In realtà chi firma
è il Segretario, Stefano De Negri, essendo il Martini “illetterato”.
