Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 106

Il Mattone nei nostri paesi è ricomparso solo in tempi recentissimi, per cui
non è arbitrario pensare che si tratti di mattoni provenienti da una
fornace romana e di resti di una qualche costruzione. Tracce di simili
manufatti sono stati rinvenuti in occasione della strada Fascia-Casa del
Romano in località Picciurezzu.
La stessa posizione geografica di Fascia porta a definire tale
insediamento come un insediamento di valico.
E’ con la fine dell’Impero Romano e la rovina delle strade che si ritorna
all’uso delle mulattiere e a transitare lungo le creste dei monti per evitare
le insidie che le strade di fondovalle presentavano, sia per le asperità del
territorio, sia per la scarsa sicurezza dovuta agli assalti dei banditi che
mettevano a repentaglio non solo la sicurezza delle merci, ma la stessa
vita dei viandanti.Ancora nel 1700 la zona oltre Toriglia ea infida perché
infestata dai banditi.
Fascia viene a trovarsi nei pressi di un nodo importante delle vie di
comunicazione. Nei pressi della Casa del Romano convengono sia la via
che, partendo da Genova, sale a Torriglia e di lì a Garaventa, Mulino del
Brugneto, Propata, con la variante dell’Alta Via dell’Antola (Toriglia-
Donetta, Antola, Monte Pio di Brugneto) sia quella che da Chiavari
attraverso la Fontanabuona sale a Barbagelata, scende da Montebruno,
per risalire a Rondanina e Fascia e poi lungo la cresta dei monti,
attraverso le Capanne di Carrega, quelle di Cosola e di Pei, scendere in
Valle Staffora a Varzi sino alla pianura.
La famiglia Malaspina già nel 1164 aveva ottenuto da Federico I, il
Barbarossa, in feudo questa zona appenninica da Tortona e Massa, ne
riscuoteva i pedaggi, poi con il passare del tempo, appaltati ed infine
ceduti alle famiglie genovesi che espandevano sempre più i propri
interessi ed il proprio potere.
Il clima impediva o quanto meno rendeva pericoloso il transito durante
l’inverno. Lo testimonia ancora il racconto ancor oggi tramandato a
Fascia che vuole che le tre croci site dietro la Cappella di San Rocco
presso la Casa del Romano, ricordino tre viandanti che sorpresi da
una bufera di neve, perduto l’orientamento, per difendersi dal freddo,
abbiano ucciso e scuoiato gli asini che trasportavano le merci
avvolgendosi poi nella pelle di questi animali ma rimanendo comunque
morti assiderati.
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