Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 109

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Gli Antichi Documenti
Il primo documento finora conosciuto dove viene menzionata
Fascia
è il
testamento di Beldi, moglie di Beltramo di Torriglia, che lascia alla chiesa
di “sanchtae marie de faxa drapumunum ad ponendum ante altare” e a
“Johanni de faxa dimitto solidos quinque”, nonché indica tra i testi un
Johannes de Valletrebbia (archivio di Stato di Genova not. Giò Enrico De
Porta. Rep. I f. 119, risalente al 1239).
Ancor oggi la chiesa di Fascia è
intitolata alla Santissima Maria
Annunziata e ne 1248 faceva parte
della parrocchia di Rondanina, una
delle più antiche, se non la più
antica, parrocchia del territorio,
nominata già nel 1186 nella bolla di
Papa Urbano II relativamente ai beni
dell’Abbazia di Tiglieto.
Fascia fa parte dei feudi imperiali
della famiglia Malaspina e ne segue
le sorti e probabilmente rientra tra i
territori donati in Pavia il 18 ottobre
1361 da Azzone e Federico
Malaspina, figli di Corradino detto
“Spadalunga” , Marchese di
Catribiasca e Val Trebbia, in favore
di Galeazzo II Visconti. Troviamo
menzionate, assieme ad altre
località la cui identificazione è di
difficile interpretazione “Rondanera”
(Rondanina), Campo, Molino, Fontanarossa, Alpe, “Pixia” (Spescia),
Carpaneto,Caffarena, “Cassingaro” (Cassinghero).
L’organizzazione dei Visconti arriva sino a Genova con alterne vicende,
sicchè Francesco Sforza, approfittando delle lotte fra le famiglie dei
Fregoso, degli Adorno e dei Fieschi, nel 1464 occupa la città. Tale
dominio dura fino al 1478.
Anche gli uomini di Torriglia e Carrega nel 1468 giurano “in plateali
Ecclesia Turigia et in dorno in qua iura redduntur per Potestates Turigie”
fedeltà alla Duchessa Bianca Maria, vedova di Francesco Sforza, e al
Duca Galeazzo Sforza Visconti.
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