Il vino: storie di uomini. di terreni, di vitigni e di vigneti - page 24

Petit Manseng
Lazio igt
Cenni storici
Da uve di Petit
Manseng, vitigno del
Jurançon,
zona
prossima ai Pirenei
francesi
atlantici.
Forma superiore del
Gros
Manseng,
presenta
bacche
particolarmente
piccole dalla buccia spessa, che producono esigue quantità di
mosto e possono restare sulla pianta fino ad autunno inoltrato, sì da
concentrare lo zucchero con un processo di appassimento detto in
francese “passerillage”.
L’interesse per le potenzialità di questa varietà è in continuo
aumento nel nostro Agro Pontino, dove nasce a Le Ferriere (Latina)
a circa 50 km a sud di Roma.
Uvaggio e Vinificazione
100% Petit Manseng da uve ben mature che, però, conservano un
ottimo tenore di acidità che garantisce la massima espressione
varietale. Vinificazione in bianco con breve macerazione a freddo
(7–8° C.) per 10–12 ore. Pressatura molto lenta e soffice, nel
massimo rispetto del frutto, seguita da decantazione statica naturale
del mosto a 14–16° C.
Avvio spontaneo della fermentazione (per esaltare le caratteristiche
varietali ed aromatiche) con inoculo di lieviti al secondo giorno di
fermentazione. Dopo 10 giorni, finita la fermentazione (avvenuta a
18–20° C.) il nuovo vino viene travasato e raffreddato onde evitare
la fermentazione malolattica. Imbottigliamento verso marzo/aprile,
dopo lunga permanenza sui lieviti.
Esame organolettico
Colore giallo paglierino brillante, profumo molto intenso, aromatico e
speziato; gusto fresco, molto minerale, sapido, di ottima struttura.
Abbinamenti suggeriti
Ideale con lo “Scorfano di Ponza all’Acqua Pazza”.
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