Il vino: storie di uomini, di terreni, di vitigni e di vigneti - page 14

12
In vigna iniziò a selezionare i grappoli, ovvero abbattendo quelli in
eccesso, diminuendo il numero di gemme/tralcio , assicurando in
questo modo qualità al prodotto finale; se alla pianta si lasciano
molti grappoli da nutrire, spartirà le risorse a sua disposizione come
un buon padre di famiglia, tra tutti i suoi figli. Quindi: meno grappoli
=più nutrimentoper i grappoli rimasti >qualità.
Scelta
alquanto
pioneristica
e
rischiosa, soprattutto
dal punto di vista
economico.
L’Oltrepo’ allora era
noto, nel bene e nel
male,
come
“damigiana di Milano”,
ovvero grosso bacino
di vino sfuso e low
cost, alle porte della
grande città nel bel
mezzo
del
boom
edilizio.
Puntando
sulla
produzione di nicchia,
bisognava cominciare
tutto dal principio;
uscire dagli stereotipi
dell’epoca e della
zona,
conquistare
nuova clientela ed
educare il palato dei clienti storici a vini nuovi, raffinati, diversi,
aumentare il prezzo del prodotto finito..
Non fu facile e la concorrenza di regioni italiane e estere
sicuramente più blasonate non favorirono la riuscita del progetto.
Furono anni difficili, nei quali, solo la forza di carattere e i solidi
principi alla quale la famiglia Vercesi era legata, permisero di
stringere i denti, alzare la testa e proseguire per la propria strada,
consapevoli del fatto prima o poi anche il consumatore finale si
sarebbe abituatoe educatoa gusti diversi.
1...,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13 15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,...26
Powered by FlippingBook