Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 66

da polvere da sparo, cave da calce, fornaci da calce e da mattoni, mulini per ogni
sorta di granaglie davano lavoro alla popolazione insieme all’agricoltura e alla
coltivazione del bosco che produceva, altresì, il carbone di legna che alimentava
l’industria stessa (v. Franco P. Oliveri, “Il feudo imperiale di Campo Freddo nel
XVIII secolo”, 2004). L’industria era alimentata anche dalla forza motrice
dell’acqua dei tre torrenti che, imbrigliata da chiuse e fatta scorrere in bedali e in
condotte forzate, scorreva verso le pale delle grandi ruote che mettevano in
movimento gli alberi a camme che lo trasmettevano a tutti i macchinari.
Verso metà del sec. XVII avvenne la diaspora degli abitanti del paese verso
l’insediamento sparso nelle campagne ove si incominciò a coltivare il castagneto
domestico (le castagne erano la base dell’alimentazione e l’albero di castagno ed
i suoi prodotti avevano vari usi domestici ed industriali), ma ove anche incominciò
una deforestazione per la relativa acquisizione di aree coltivabili, anche attraverso
la costruzione terrazzata delle caratteristiche “ziine” e “fasce”, contendendo al
bosco le fiancate delle montagne.
Il commercio crebbe esponenzialmente essendo la piazza di Campo a carattere
“franco”: lì si incontravano con una sola giornata di cammino i mercanti del basso
Monferrato con quelli che salivano dalla Riviera: la “pubblica Loggia” era il luogo
deputato per le transazioni monetarie (nel corso del Seicento la moneta di cambio
era la così detta “moneta longa di Campo”, più che altro una moneta di fiera).
Molti mercanti campesi si spargevano da Genova verso la Lucchesia e il
Livornese, Roma, Napoli, la Sicilia e poi verso la Provenza e la Spagna (molto
attiva era la colonia campese a Cadice sino alla fine del Settecento); ovviamente
la Lombardia, territorio dell’Impero, vide in attività i commercianti del Feudo che si
spingevano sino alle lontane città di Vienna e di Praga.
Nella seconda metà del secolo il paese si dotò di due grandi edifici di culto: la
nuova maestosa Chiesa Parrocchiale, sorta tra il 1758 e il 1762 (> CHIESA
PARROCCHIALE), dopo la demolizione della quattrocentesca “chiesa urbana” di
Santa Maria, e la riedificazione dell’Oratorio barocco di N. S. Assunta negli anni
Settanta, la cui Confraternita si pose in concorrenza con l’altra, più antica (nata
nei primi anni del sec. XV) dei Santi Sebastiano e Rocco che si riuniva
nell’omonimo Oratorio riedificato nella seconda metà del secolo XVII (v. P.
Bottero, “Storia della Chiesa...”, cit., nonché “Saggio per la Storia delle
Confraternite di Campo Ligure”, 2005)
1...,56,57,58,59,60,61,62,63,64,65 67,68,69,70,71,72,73,74,75,76,...124
Powered by FlippingBook