Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 63

Molti altri furono gli eventi alluvionali disastrosi da quelli del 1646 a quelli del
1737, dal tremendo cataclisma del 1795 a quello del 1837 che distrusse le fortune
economiche di tante famiglie colpite nella loro attività e nei loro beni, fino a quelle
più recenti del 1970 e del 1977, quest’ultima veramente spaventosa.
Vita economica
- Campo risorse dai disastri, dotandosi di un forte apparato
manifatturiero nel campo della filatura della seta, in quella della lavorazione del
ferro, costruendo ferriere e maglietti (sistema a fuoco basso) e officine di
chioderia e serramenti, usando come forza motrice l’abbondanza delle acque e,
come combustibile, il carbone di legna tratto dai folti boschi che ricoprivano la
Valle Stura. Il materiale ferroso proveniva dall’Isola d’Elba al porto di Voltri da cui
era inoltrato in Valle lungo le strade “della Canellona” e della impervia “Montata di
Stura”.
Caricato in apposite gerle poste a dorso dei muli o, molto più spesso, di uomini e
donne (moltissime le donne che, cariche di ferro, si muovevano in lunghe file da
Voltri) giungeva alle ferriere di Masone, di Campo e di Rossiglione.
I “camalli” ritornavano a Voltri carichi di chiodi e di ferramenta varia lavorata per
uso dell’edilizia e dei cantieri navali. Il minerale veniva fuso in speciali forni detti
“alla Catalana” nei quali il fuoco era avviato da una cascata d’acqua, imprigionata
e compressa in un tubo di legno detto “ora” che produceva aria; il minerale era
ridotto a lingotti che, a loro volta, attraverso i magli azionati dalla forza idraulica,
venivano trasformati in chiodi e in oggetti di ferro per i vari usi (v. Domenico
Pizzorni, “Notificazione sopra i negozi de’ ferramenti e delle ferriere”, ms. 1754; v.
G.F. Faina “Note sui bassi fuochi liguri”, 1966).
La sola “ferriera del lago” di Campo in soli dieci mesi di lavoro (durante due mesi
d’inverno era ferma per l’impraticabilità delle strade fortemente innevate), nei
momenti di massima produzione, era in grado di fondere, oltre a una grandissima
quantità di rottami di ferro (il così detto “fraciame”), duemila cantari (un cantaro =
Kg. 47,5) di minerale dell’isola d’Elba, consumandovi tredicimila sacchi di carbone
di legna (v. D. Leoncini, “Campo…”, cit.).
Settecento
- Ritornando alla storia politica, dopo un lungo braccio di ferro tra i
campesi e Cristoforo I Spinola, finalmente il “Rescritto Cesareo” dell’Imperatore
Carlo VI, del 6 marzo 1721, confermava le antiche prerogative ed i privilegi,
diffidando i feudatari dal continuare a non rispettarli, ma non fu sufficiente per
ridare pace ai campesi, angariati in ogni modo da Domenico I (+ 1709), dal figlio
Cristoforo I (+ 1739).
Nel 1740 scoppiò la
Guerra di Successione Austriaca
.
Fino al Trattato di Aranjuez (1°maggio 1745) con i l quale Genova inopinatamente
abbandonava la sua neutralità scendendo in campo dalla parte dei Borboni di
Francia e di Spagna contro i Savoia e gli Asburgo, nulla era avvenuto in Valle
Stura. La decisione genovese scombussolò tutto: Campo dapprima nel 1746
fiancheggiò, per quanto a malincuore, i genovesi, ma nel 1747 si schierò
decisamente a favore dell’Impero.
1...,53,54,55,56,57,58,59,60,61,62 64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,...124
Powered by FlippingBook