Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 82

della Comunità per questo gretto comportamento del feudatario, del resto usuale
degli Spinola verso Campo).
Due disastrose alluvioni avvenute nel 1737 e una seguente del 21 settembre
1747 distrussero quasi completamente il manufatto del 1721: il conte di Soro,
comandante delle truppe imperiali, chiuse nella piazzaforte di Campo assediata
dai francesi, ordinò alla Comunità di ricostruire alla svelta il ponte, troppo
necessario per i movimenti dei suoi soldati nell’oltre Stura. Terminata la Guerra di
Successione Austriaca, la Comunità campese rifece completamente le strutture
lignee (travi, pedania) che poggiavano sui tre pilastri e sulle due spalle laterali,
ultimando i lavori nel 1765. L’edacità del tempo condusse in un trentennio ad una
situazione insostenibile che spinse gli Agenti a deliberare la costruzione ex novo
di un ponte in muratura: ricostruzione che venne portata a termine nel mese di
agosto del 1795; vennero conservate le due spalle laterali e il primo pilastro di
sponda destra; furono demoliti gli altri due pilastri e ne fu costruito uno poderoso
al centro, riducendo il ponte da quattro luci a sole tre arcate.
Purtroppo il 22 settembre 1795 quella che è stimata nei documenti Sette-
Ottocenteschi come l’alluvione più tremenda mai sostenuta da Campo spazzò
via il manufatto che non poté essere ricostruito per mancanza di fondi finanziari e
a causa degli avvenimenti bellici che, a partire dal 1796 e fino a tutto il 1814,
interessarono la Valle Stura e Campo in particolare. Sullo Stura vennero gettate
in vari periodi delle passerelle, troppo spesso travolte dall’impetuosità delle
acque, mentre ancora con travi e pedanie in legno fu sistemato in qualche modo
l’antico passaggio: i lavori, realizzati a momenti alterni, iniziati nel 1810 furono
conclusi il 6 settembre 1815; erano state rinforzate le fondamenta dei pilastri e
delle spalle.
Il pilastro centrale fu quello che diede i maggiori problemi, tanto che nel 1822 si
decise di abbatterlo e di ricostruirlo dalle fondamenta, cosa che venne eseguita
nel corso del 1823 su disegno dell’architetto Ippolito Cremona. Quel lavoro fu
sicuramente ben realizzato se a tutt’oggi il pilastro centrale è ancora quello del
1823.
Negli anni seguenti si dovette costantemente intervenire, finché l’Amministrazione
Comunale nel 1837 il 19 agosto diede via libera al ponte in muratura su progetto
dell’ingegnere campese Matteo G. Leoncini (1806-1871). I lavori partirono nel
giugno 1838, ma, il 6 settembre di quell’anno le due arcate appena realizzate
crollarono appena due ore prima dello scatenarsi di una potentissima piena del
torrente, il quale, questa volta, non fu colpevole del disastro, causato
dall’imperizia del costruttore. Si dovette ripartire da capo. Il 29 marzo 1841
l’imprenditore Desiderio Prasca di Rossiglione vinse l’appalto per i lavori del
nuovo ponte che, sempre su progetto dell’ing. Leoncini, fu terminato
definitivamente il 23 ottobre 1841 nell’aspetto che noi oggi conosciamo . Da
quell’anno nulla più riuscì a demolire la solida struttura che è diventata nel corso
del tempo uno dei simboli di Campo Ligure insieme al Castello (v. P. Bottero, vol.
I della “Storia di Campo Ligure nel sec. XIX”, cit.).
Il palazzo Spinola
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