Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 87

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Di quella chiesa sono giunti a noi il quadro della “Madonna delle Grazie”,
acquistato da Carlo Paladino nel 1819 e donato all’Oratorio dei Santi Sebastiano
e Rocco; la balaustra marmorea dell’altare maggiore, che venne acquistata nel
1803 da Gio Antonio Bruzzone, lo speziale del paese, e donata all’Oratorio
dell’Assunta; due piccole statue di santi ora poste in due nicchie della facciata
dello stesso oratorio; l’urna con la reliquia di San Cristino e la relativa lampada
votiva, che finirono nella chiesa parrocchiale ove sono tutt’ora; il quadro di
Sant’Anna, oggi collocato nella chiesa di San Michele (sempre che sia quello
settecentesco del Convento, cosa di cui si può dubitare), così come il bel
Crocefisso processionale (ma che tale Crocefisso provenga dal Convento è detto
dal Leoncini - v. “Campo…”, cit. – senza alcuna conferma documentaria. (v.
Paolo Bottero, “Storia della Chiesa Parrocchiale...”, cit. e dello stesso “Storia di
Campo Ligure nel sec. XIX”, cit.).
La Chiesa plebana di San Michele
Facciata della Chiesa – San Michele caccia Satana all’inferno.
Affresco di G. B. Macciò.
Sul fatto che San Michele fosse l’antica chiesa parrocchiale non ci sono dubbi di
sorta: tutte le relazioni di visita pastorale dei Vescovi di Acqui sono chiarissime in
tal senso, a cominciare da quella del Visitatore Apostolico, mons. Girolamo
Ragazzoni, che nel 1577 scriveva “L’antica parrocchiale di San Michele si
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