Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 88

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conservi ben coperta et ben serrata et se vi faccia il suolo et imbianchino le mura
et se vi serri bene il cimitero...” (v. in ASVAT, Paola Piana Toniolo, “Relazione del
Visitatore Apostolico Mons. Ragazzoni Vescovo di Bergamo, dell’anno 1577”).
Tutte le successive relazioni dei vescovi di Acqui in Visita pastorale indicano San
Michele quale “antica parrocchiale” (v. P. Bottero, “Storia della Chiesa
Parrocchiale”, cit.).
Senza alcun fondamento storico documentario è la vulgata, sostenuta da
Domenico Leoncini (v. “Campo…”,
cit.) e da alcuni pedissequi e acritici
seguaci dell’antico storico, circa
l’esistenza di una primitiva chiesa
sul “Costiolo”.
La chiesa originaria di San Michele,
secondo la testimonianza di don
Luciano Rossi, aveva tre altari, (v.
L. Rossi, “Inundatio Campi”, cit.)
ed esisteva la statua lignea di
San Michele che, strappata dalle
acque dell’alluvione del 1702, fu
trasportata a valle e venne
ritrovata, mutilata, nell’Orba presso
Ritorto. Riportata a Campo e
riparata, fu rimessa sull’altare, ove
si trova tuttora.
Il torrente Stura anticamente
segnava il confine tra la Diocesi di
Acqui (sulla sinistra) e quella di
Tortona (sulla destra); allo stesso
modo, nel primo medioevo,
segnava la spartizione da Aleramici
e Obertenghi.
Crocifississo (sec. XVII) – proveniente
Proveniente dalla chiesa del Convento
fonte battesimale.
La diocesi acquese ivi pose la sua “capella” trasformata in “chiesa battesimale” e
successivamente in “pieve” retta da un “plebanus” che presiedeva un “concilium”
di presbiteri “capellani”: da qui il titolo di “archipresbyter” o Arciprete che
ritroviamo assegnato al parroco di Campo almeno sin dal 1499 (v. il Sinodo del
1499 in ASVAT; v. anche in G.B. Moriondo, “Monumenta Aquensia”, vol. II cart.
123 e 132).
I primi documenti relativi ad alcuni “Rectores ecclesiae Sancti Michaelis”
risalgono al sec. XIV: il primo di cui si conosce il nome fu un tale Presbitero
Giovanni, nominato quale testimone in un documento del 17 aprile 1310 (ASGE -
notaio Garibaldo). Documenti di metà secolo XIV (in ASVAT) ci offrono i nomi di
1...,78,79,80,81,82,83,84,85,86,87 89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,...124
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